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Giorno 8: Pioggia, shopping e un pochino di metallo

Pioggia, shopping e un pochino di metallo
Mi restano ancora due giorni di validità per il Japan Rail, quindi, tra oggi e domani, devo approfittarne e cercare di sfruttarlo al massimo, in particolare se voglio fare qualche giretto fuori Tokyo. Ho lasciato la città sotto la pioggia ieri sera però e, viste anche le previsioni,  dubito che stamattina la troverò in condizioni particolarmente migliori. Sicuramente non sta diluviando,  ma la mia splendida finestra con vista sulla parete di fronte (ad un metro di distanza) non è assolutamente d’aiuto per capire la situazione meteorologica. Quindi mi preparo alla cieca e scendo per scoprire che la situazione è la seguente: fastidiosissima pioggerellina vaporizzata che quando cammini ti arriva in faccia e sul display del cellulare invece di depositarsi sull’ombrello.
Ottimo! Andiamo verso la stazione e poi vediamo.  Che poi ho già deciso: oggi non si fa nessuna escursione sperando in miglioramenti per il giorno dopo.  
Ma apriamo una piccola parentesi proprio sulla pioggia.

La pioggia fa parte del Giappone! Le precipitazioni sono piuttosto frequenti in quasi tutti i periodi dell’anno e verso giugno si parla anche di stagione delle piogge. Sarà proprio perché il popolo giapponese è abituato a conviverci, ma mi è capitato di notare alcuni particolari, apparentemente insignificanti, che dimostrano come si siano evoluti anche nel rapporto con la pioggia. Nel momento in cui inizia a piovere è molto frequente notare come molti negozi mettano in vendita per pochi Yen (si parla mediamente di un paio di euro) degli ombrelli. Sempre davanti ai negozi poi, compaiono anche delle lunghe e strette buste di plastica usa e getta nelle quali infilare il proprio ombrello bagnato per evitare di bagnarsi o sgocciolare in giro per il negozio. Infine una cosa che ho sempre notato è il fatto che almeno il 50% della totalità degli ombrelli che si vedono in giro in Giappone sono trasparenti! L’ombrello trasparente è comodissimo ed è un chiaro esempio di evoluzione. Perchè usare ombrelli neri o colorati quando l’ombrello trasparente ci permette di tenerlo più vicino al corpo e ripararci meglio, senza per questo limitarci la visuale mentre camminiamo? Boh!
Prima tappa della giornata: Stazione di Tokyo!  Ci sono sempre passato solo per saltare da un binario all’altro e non mi sono mai soffermato sulla sua immensa struttura commerciale interna di cui ho sentito parlare.  In particolare sono alla ricerca della character street che dovrebbe ospitare un po’ di negozietti interessanti. Ma non è facile orientarsi tra quelle gallerie e io riesco solo a trovare posti dove mangiare! Poi mi cade l’occhio su due persone davanti ad una parete luminosa e scopro che si tratta di una guida touch alle attività commerciali presenti in tutta la struttura. In pratica è un gigante tablet da parete tramite il quale si possono ricercare i negozi in base alla categoria merceologica, per poi ottenere una piantina con percorso guidato che parte dal punto in cui ci troviamo. In questo modo la ricerca diventa un gioco da ragazzi e in un paio di minuti sono a destinazione!
In questa piccola stradina coperta è concentrato un buon numero di negozi che vendono oggettistica legata ad anime o alla cultura kawaii. Uno dei primi negozi che incontriamo è quello della Shonen Jump, quasi totalmente invaso dal materiale di One Piece e Dragonball, compresi articoli alimentari! Poi s’incontrano i negozi della NHK, di Rascal, della Nippon Television, il Rilakkuma Store, Ultraman, Hello Kitty, Lego, Miffy, Kyurutto e tanti altri. Ma gran parte del tempo della visita io lo passo nel negozio dello Studio Ghibli dove però mi limito ad acquistare solo un piccolo assortimento di personaggini in PVC  di Totoro, Jiji, Ponyo ecc…

Meglio andar via perché quel negozio è veramente pericoloso e troppo colmo di peluche,  soprammobili e accessori tutti personalizzati in modo originale e delizioso con i personaggi più famosi dei film di Miyazaki. Meraviglioso poi il succhiellino di metallo (che cita quello di Mei in Totoro) all’ingresso nel quale riporre i piccoli acquisti *_*  
A questo punto sono già in stazione e devo solo raggiungere il binario per spostarmi a Nakano dove ormai c’è il mio centro commerciale di fiducia per l’acquisto di cavolate: Il Nakano Broadway :D
Verso mezzogiorno sono nella galleria dello shopping e mi dirigo direttamente al primo piano dove c’è la concentrazione di attività anime oriented. Esattamente come ricordavo, è strapieno di negozi nei quali curiosare per trovare gli affari migliori. In questi negozi si trovano principalmente tonnellate di action figures e ogni negozio è più o meno specializzato nel suo genere: chi in giochi vintage, chi quelli ispirati al cinema e chi agli anime.
L’unica cosa che si trovava sempre, ovunque e in quantità spropositata era One Piece che, in un certo senso, era la piaga di tutti i negozi che sacrificavano una vasta area dell’esposizione per i gadget legati all’opera di Eiichiro Oda. Decisamente troppo!  Alla fine per me non acquisto quasi nulla e ne approfitto per cercare un Luffy da regalare a Virginia e uno Zoro per la Ele. Sono soddisfatto anche se ho commesso un piccolo errore: nei miei ricordi, salendo ai piani superiori si trovavano cose poco interessanti, invece noto che sono 3 piano ugualmente zeppi di negozi interessanti! 

Quindi grave errore spendere tutto il budget al primo piano :D

Sollecitato dalla mia costante sofferenza,  più di una volta ho avuto la tentazione di fermarmi in un negozietto dove, delle ragazze vestite in divisa rosa, offrivano rilassanti massaggi ai piedi XD ... ma evito.
Intanto si son fatte le 15.30 e la fame comincia a farsi sentire. Oltretutto, la cena della sera prima non mi aveva ancora tolto la voglia di sushi, e così mi fermo in un kaiten dove mi faccio una scorpacciata di 16 nigiri e 6 maki alla modica cifra di 10 euro!

Dopo pranzo torno alla stazione di Tokyo e, mentre sto valutando di andare a fare un giro a Kawasaki e sono già sul binario giusto, il cellulare mi abbandona senza preavviso. Decido così di tornare al Ryokan per capire quale sia il problema. Come immaginavo, l’anomalia è dovuta ad un problema alla batteria di scorta, così rimetto quella principale e sono nuovamente pronto per uscire. Poco male, ne ho approfittato per svuotare lo zaino dai vari pacchettini dello shopping.
Ho perso del tempo ma sono ancora le 18.30 e così decido di fare un salto ad ikebukuro e proseguire il mio giro per centri commerciali. Ennesimo negozio Ghibli e questa volta non resisto a fare altri acquisti: La riproduzione della tazza che Kiki acquista nel film su richiesta di Jiji e un paio di mini totori di peluche. Girando per il centro commerciale trovo poi una parete piena zeppa di foto di gatti e scopro si tratta di un contest per eleggere la miglior fotoamatoriale di gatti del 2013. Alcune foto erano davvero spettacolari con questi gatti in posizioni e con espressioni assurde, quasi irreali! XD
Di nuovo di ritorno al Ryokan, mi fermo a mangiare in un locale che ha Shin-chan come mascotte e che offre a prezzi modici le solite ciotole di specialità giapponesi. Ingannato dalla foto, sono convinto di ordinare un piatto di Yakisoba e invece mi ritrovo il classico donburi con l’aggiunta di uno strato di yakisoba nella parte superiore. Poco male, così ho un po' più di varietà ;)
Quando torno al Ryokan sono ormai quasi le 22 ma io non voglio chiudere la serata qui, né voglio farmi il solito giretto in zona. Ho deciso! Stasera vado a Shinjuku!

Mi preparo e alle 23 sono fra le, ancora piene di vita, strade di Kabukicho. Girare tra i vicoli di questo quartiere, noto come il quartiere a luci rosse di Tokyo, è veramente un’ansia. Sarà che vedevano un occidentale passeggiare da solo e senza meta, ma non riuscivo a fare 10 metri senza che qualcuno mi si avvicinasse per offrirmi del “divertimento”.  Ma io sono qui perché da queste parti si possono trovare gli unici locali un po’ più underground quindi continuo per il mio giro.
Ma girare un po’ alla cieca in queste condizioni è piuttosto difficile, così mi dirigo verso l’unico locale di cui avevo già un riferimento preciso e avevo già incontrato passeggiando: il Godz.
Si tratta di un piccolissimo pub Metal al quale si accede scendendo una scala che porta in un piccolo locale nel seminterrato. Mi aspettavo di trovare un’atmosfera strana, un qualcosa di non ben definibile, e invece mi son trovato un vero e proprio pub metal pieno zeppo di foto, dischi, poster, autografi e locandine appese alle pareti. Le luci sono bassissime, al contrario della musica che non si può definire di sottofondo (anche se non è così alta da rendere difficile il comunicare). Le ridotte dimensioni sono nello standard dei locali nipponici così come, a dare un tocco di giapponesità, ci sono dei Jack e dei Gloomy Bear neri (come quello che mi ero comprato al mattino) appesi al soffitto.  Appena arrivo e mi siedo al bancone, resto piacevolmente sorpreso da come ad accogliermi ci sia la musica degli Avantasia seguita da quella dei Manowar. Fuck Yeah! 
Poi c’è il titolare che si scusa per il fatto che quella sera non avrebbe potuto tenere aperto fino alle 5 del mattino ma avrebbe dovuto chiudere prima della 1. Gli dico che non c’è nessun problema (devo pur sempre prendere l’ultimo treno) e di versarmi al più presto una birra!  Alla mia sinistra c’è un silenzioso ragazzo barbuto che si scopre essere il batterista di una band (credo australiana) di cui non ho capito il nome,  ma che il titolare conosce bene, tanto che gli chiede di fare una foto insieme. Nel frattempo , alla mia destra, un altro ragazzo di origine russa ma che vive a Tokyo, mi offre uno jagermeister pur non conoscendomi! Non ci posso credere! Mi sento terribilmente a mio agio ed è come se ci fosse un qualcosa di contagioso nell’aria giapponese che rende tutti più amichevoli e disponibili. Pur trovandomi nel posto forse meno giapponese di tutto il quartiere, quest’atmosfera mi fa sentire ancora più innamorato di questo paese.
Vado via salutando calorosamente tutti e fuggo verso la stazione.  Qui posso ammirare un ragazzo completamente ubriaco che, dopo essere stato caricato sul treno dalla ragazza, si accascia a dormire per terra ma senza infastidire nessuno dei molti passeggeri nonostante sia quasi la 1 di notte. Prima di arrivare a destinazione scopro un'altra cosa nuova: dopo una certa ora ci sono treni della yamanote col percorso ridotto. Sono quindi costretto a scendere e aspettare un treno successivo per fare l’ultimo tratto fino a Ueno.
Nel tratto a piedi verso il Ryokan sono così su di giri da voler chiudere la serata fermandomi al kombini per prendermi un Haagen Dazs, questa volta non al thè verde ma alla cheesecake… e buonanotte :D



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